» Flos from 60s to 80s »

Dalla Biblioteca del Design, il racconto per immagini delle aziende fondatrici della storica rivista Ottagono.

Come è cambiata la comunicazione dei singoli marchi tra gli anni ’60 e gli anni ’80?

Architetti, designer, progetti, prodotti: in ogni numero due pagine per raccontare la visione del brand e la sua evoluzione.


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L'azienda nasce a Merano all’inizio degli anni Sessanta come un piccolo laboratorio dove si sperimentavano nuovi materiali e nuove ricerche stilistiche, quando Dino Gavina e Cesare Cassina cominciano a collaborare con Arturo Eisenkeil, un piccolo produttore e importatore di un innovativo rivestimento polimerico prodotto negli Stati Uniti.

Fin da subito Flos (Fiore, in latino, nome che sceglie per lei Pier Giacomo Castiglioni) si affida a ottimi designer, come i fratelli Pier Giacomo e Achille Castiglioni e Tobia Scarpa; la primissima intuizione è proprio quella di utilizzare il cocoon, un materiale usato dall'esercito americano per gli imballaggi e così nascono lampade come lampade come la Taraxacum o la Fantasma.

Nel 1962 i fratelli Castiglioni progettano Arco ancora oggi uno dei pezzi più rappresentativi dell'arredo di design contemporaneo e sempre nello stesso anno la Taccia e la Toio; nel 1963 Tobia Scarpa disegna Jucker, ispirata dal Bauhaus.


Nel 1964 le famiglie Gavina e Cassina coinvolgono in azienda Sergio Gandini, esperto nella vendita di mobili e uomo con un grande intuito negli affari che fa trasferire la società nel bresciano e la rende leader nel settore dell'illuminazione. Una consacrazione che avviene negli anni Settanta, un periodo di grande fermento creativo e imprenditoriale per l’azienda: nel 1972 diversi prodotti di Flos vengono inclusi nella mostra “Italy, The New Domestic Landscape” al MoMa di New York riscuotendo un enorme successo; viene inoltre aperta una sede in Germania e nel 1974 viene acquisita la storica azienda di apparecchi luminosi italiana Arteluce di Gino Sarfatti.


Nel 1979, con la lampada da sospensione “Parentesi” di Achille Castiglioni e Pio Manzù, la Flos riceve il suo primo Premio Compasso d'oro a cui ne seguiranno altri quattro. Alla metà degli anni Ottanta, Sergio Gandini incontra un giovane Philippe Starck che disegna per l’azienda grandi successi internazionali come Arà e Miss Sissi, una specie di icona dell’abat-jour, realizzata in plastica (8.000 pezzi venduti nei primi 10 giorni, 100.000 in un anno).

Seguono Jasper Morrison, Konstantin Grcic, Marc Newson, Antonio Citterio, Marcel Wanders, Sebastian Wrong, Laurene Leon Boym, Paolo Rizzato, Piero Lissoni, Rodolfo Dordoni, Tim Derhaag, Johanna Grawunder, Joris Laarman, Patricia Urquiola, Paul Cocksedge, Ron Gilad, Edward Barber & Jay Osgerby, fino alla recente collaborazione con i fratelli Ronan ed Erwan Bouroullec.

Gli anni Novanta segnano l’impegno sul versante contract. In risposta alla crescente domanda di soluzioni specifiche per progetti d’illuminazione di alto profilo, nasce nel 1996 la divisione Light Contract, che fornisce ad architetti e lighting designer una consulenza completa, dal progetto alla realizzazione di apparecchi e sistemi di illuminazione su misura, unici o in serie limitata.


Le creazioni di Flos fanno parte delle collezioni dei principali musei d'arte e design tra cui il MoMa e il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria&Albert Museum di Londra, il Triennale Design Museum di Milano, Musée des Arts Decoratifs e il Centre Georges Pompidou di Parigi.

I numeri di Ottagono sono disponibili per la consultazione a tutti i tesserati del Circolo del Design.

La Biblioteca del Design ospita circa 1000 volumi che sono stati donati dai nostri sostenitori, i nostri donors.

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Ringraziamo il nostro donor Paolo Acerbi gli oltre 80 numeri di Ottagono!

Flos, 1966.
Flos, 1969.
Flos, 1972.
Flos, 1978.
Flos, 1982.
Flos, 1988.