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Cultura di base

Cultura di base

CULTURA DI BASE

Vivere lo spazio progettato come parte della cura


Cultura di Base è uno dei quattro progetti pilota del Cultural Wellbeing Lab promosso all’interno di Well Impact, il percorso sperimentale intrapreso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo per individuare progetti, luoghi, linguaggi e relazioni culturali di prevenzione e cura, presentato il 23 marzo 2021.


Posizionato sull’asse tematico della “cultura per l’umanizzazione dei luoghi di cura”, Cultura di Base è un progetto di Fondazione per l’architettura / Torino in collaborazione con Circolo del Design, ARTECO, ASL Città di Torino e Ordine dei Medici di Torino.


Cultura di Base nasce con un’importante sfida: sperimentare l’apertura di ambulatori di una selezione di medici di medicina generale della ASL Città di Torino in luoghi di cultura nelle 8 Circoscrizioni della città di Torino, caratterizzati da una “architettura intensa”, ovvero di riconosciuta qualità per la progettazione degli spazi e nella comunicazione di emozioni. Questi luoghi diventano sale d’attesa e di visita del medico e ospitano i pazienti coinvolgendoli in un’esperienza culturale e architettonica del tutto nuova.

La sperimentazione si propone di dimostrare che l’esperienza della visita medica in luoghi di cultura concorre a depotenziare lo stress dell’attesa, aumentando il benessere e il comfort psico-fisico dei pazienti e dei curanti, migliorando la loro relazione.


L’architettura e lo spazio progettato

Cultura di Base intende spostare l’esperienza dell’attesa e della visita ambulatoriale dai luoghi consueti per renderla parte di un percorso educativo-culturale sullo spazio architettonico, come componente di benessere psico-fisico. Ai pazienti e ai medici coinvolti nel progetto si offre il progetto architettonico del luogo come esperienza in grado di generare emozioni e quindi ingrediente del percorso stesso di cura.

Il progetto si concentra su Torino e in un primo momento censirà luoghi della cultura con le caratteristiche necessarie alla sperimentazione (qualità architettonica, potenziale emozionale, accessibilità, disponibilità di spazi e personale, assenza di barriere architettoniche ecc.), dislocati in zone differenti del territorio per selezionarne 8, nelle 8 Circoscrizioni della città.

Nella mappatura dei luoghi della cultura rientrano spazi di effettiva produzione e diffusione culturale come musei e teatri, scuole e università, gallerie, luoghi della memoria, biblioteche, nuovi centri culturali.


I medici di medicina generale e i loro ambulatori

Il progetto coinvolge i medici di medicina generale di Torino, i quali saranno coinvolti nella sperimentazione attraverso una procedura di evidenza pubblica. Il luogo in cui il medico di medicina generale opera è, di norma, l’ambulatorio, il primo spazio di cura che si incontra in un percorso di malattia e salute, il primo punto di contatto tra paziente e Sistema Sanitario Nazionale. Si tratta di uno spazio caratterizzato da attesa, contatto, relazione, ma spesso non progettato con l'obiettivo di umanizzare il luogo di cura.


Il ruolo dell’experience designer

L’esperienza dell’architettura viene “aumentata” grazie al contributo di un user experience designer, coinvolto nel mettere a punto un format esperienziale per pazienti e medici, a partire da bisogni reali e aspettative all’interno di modelli di riferimento comportamentali, interpretativi ed emotivi già esistenti nel vissuto del paziente e del medico.

Dall’analisi delle aspettative, dei rituali comportamentali della visita e del possibile discomfort legato alla delocalizzazione, deriva la progettazione dell’esperienza. Medici e pazienti saranno guidati e accompagnati nell’esperienza da un mix di soluzioni e supporti di comunicazione, di interpretazione di flussi e spazi e di soluzioni allestitive.


L’impatto

La sperimentazione durerà circa 6 mesi, per poi passare alla fase di valutazione dell’impatto.

Oltre a una valutazione che intende stimare gli effetti sui pazienti dell’esposizione ai nuovi ambulatori, la localizzazione delle funzioni ambulatoriali in luoghi “altri” innesca modalità relazionali inedite tra curanti e curati. Attraverso il confronto diretto con i medici e i pazienti coinvolti (ed un campione di quelli non coinvolti), si valuterà l’impatto dell’esperienza sulla relazione medico-paziente, sull’alleanza di lavoro, sul benessere lavorativo e sulla realizzazione degli obiettivi di salute.