WELCOME TO THE POST-ANALOG CONDITION*

a cura di Giuseppe Arezzi

Panasonic, Time Capsule, 1970

— 05 Aug, 2020 —
Progetti

- i protagonisti del mondo del design rintracciano nel passato un progetto attraverso cui guardare il presente -

via Panasonic
via Panasonic

Giuseppe Arezzi (1993) è un designer di interni e prodotto che, dopo la formazione al Politecnico e le successive collaborazioni, ha aperto il proprio studio e lavora tra Ragusa e Milano. Attualmente collabora con università, accademie, gallerie e clienti privati relazionandosi con temi sociali e antropologici. 

Alla ricerca di “Progresso e Armonia per l’Umanità”


«Cosa sapranno le civiltà future del nostro insediamento sulla terra? Ricorderanno questa pandemia come tutti noi oggi ricordiamo ancora la grande peste nera del Trecento?

È tutto così veloce che anche se il virus continua il suo corso in tutto il mondo, l’estate, in Italia, ci ha fatto già dimenticare tutto in poche settimane.

Questa pandemia può essere sicuramente descritta attraverso una serie di oggetti, gesti e segnali che ci hanno accompagnato e molto spesso aiutato a vivere in maniera più civile e controllata le nostre città, così da evitare di contagiare ed essere contagiati.


Più ci evolviamo e più diventiamo veloci produttori e consumatori di cose: probabilmente le future generazioni non sapranno neanche riconoscere un Floppy Disk, un VHS o un Walkman.Nel 2016 Andrea Branzi e Kenya Hara, in occasione della XXI Triennale di Milano, con la mostra Neo Preistoria, attraverso 100 verbi e 100 oggetti hanno percorso il lungo cammino che collega gli strumenti della preistoria alle moderne nano-tecnologie, rintracciando tutto quello che racconta perfettamente la nostra epoca. Questi 100 oggetti, raccontano la storia di un’epoca come farebbero dei cimeli rinvenuti da una capsula del tempo.


La capsula del tempo è uno dei pochi modi che noi umani abbiamo per comunicare con il futuro: una selezione di oggetti e codici del nostro presente più recente, da tramandare in un’epoca che probabilmente noi non vivremo, ma anche una presa di coscienza complessa e sicuramente sostenibile per incitare i futuri cittadini della terra a vivere meglio.

Così è stato fatto con il progetto di Panasonic, Time Capsule del 1970: una coppia di capsule del tempo identiche sono state sepolte alla fine dell’Esposizione Universale di Osaka, in Giappone, dal tema “Progresso e Armonia per l’Umanità”. Lo scopo del progetto è stato quello di inviare nel futuro una documentazione visiva e sonora della vita nel 1970. Le dimensioni del progetto e la grandezza delle capsule non hanno precedenti: ogni capsula verrà riaperta nell’anno 6970 e contiene 2.098 oggetti registrati che rappresentano i risultati della nostra civiltà e l'esperienza quotidiana del popolo giapponese: un’impresa eroica che ci insegna a rallentare e a ricercare “Progresso e Armonia per l’Umanità”.»


- Giuseppe Arezzi