- i protagonisti del mondo del design rintracciano nel passato un progetto attraverso cui guardare il presente -
SET Architects è uno studio di architettura, urbanistica e design con sede a Roma e Londra, diretto da Onorato di Manno e Andrea Tanci, che affiancano all’attività progettuale quella didattica e di ricerca. SET ha partecipato a concorsi internazionali di progettazione e ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti, oltre ad aver tenuto lecture in sedi istituzionali e in occasione di eventi culturali.
«Nel 1972 l'architetto e artista italiano Ugo La Pietra presentò il progetto intitolato Casa Telematica –
Cellula abitativa in occasione della mostra Italy: The new domestic landscape che si tenne al MoMa
di New York.
Il progetto prevedeva qualcosa che si è poi verificato in modo macroscopico: l’uso dell’informatica all’interno dello spazio abitativo, in un costante scambio di informazioni tra il singolo individuo nello spazio privato e la collettività nello spazio pubblico attraverso internet e i social media. Nello specifico la Casa Telematica consisteva in una micro-architettura a sezione triangolare dotata di una varietà di apparecchiature, come il “Ciceronelettronico” e il “Videocomunicatore”, utilizzate per la comunicazione con il mondo esterno.
L’idea alla base del progetto di La Pietra fu quella di esaminare il potenziale impatto dell'ingegneria e della tecnologia sulla vita domestica, immaginando la casa sia come spazio individuale che di incontri virtuali.
La visione di La Pietra fu davvero lungimirante soprattutto se messa in relazione con i recenti
accadimenti legati all’emergenza sanitaria globale. In questo periodo di “reclusione domestica” la tecnologia ci ha permesso di superare il distanziamento sociale e svincolare le nostre relazioni dal contatto fisico, permettendoci di eseguire da casa un gran numero di attività che eravamo abituati a svolgere in luoghi appositi. Questo ci lascia immaginare che lo spazio domestico del futuro sarà ridotto all’essenziale e connesso alla rete, un unico piccolo ambiente da cui potremmo svolgere qualsiasi tipo di attività tramite il nostro computer o smartphone.
Questa nuova concezione dello spazio domestico porterà a una perdita del limite tra pubblico e privato dove i confini diventeranno virtuali, sfocati e non più tangibili. Di conseguenza il rito domestico, prima intimo, diventerà un fenomeno live in tempo reale.»