- i protagonisti del mondo del design rintracciano nel passato un progetto attraverso cui guardare il presente -
Matteo Pirola è architetto e PhD in architettura degli Interni e allestimento. Docente al Politecnico di Milano di progettazione e storia del design e delle arti, è anche autore, curatore e consulente per imprese e società. Svolge attività di ricerca, scrittura e critica sulla contemporaneità; è redattore della rivista Inventario edita da Corraini e premiata con il Compasso d’Oro.
«Diceva l'oracolo di Ponti: "immagini sempre l'architetto (l'artista) per una finestra una persona al davanzale..." (Amate l'architettura, 1957).
Negli anni in cui i balconi erano luoghi di distrazione di massa e le finestre erano semplici vani che aprivano luci, Gio Ponti non si limitò a disegnare una nuova finestra (da architetto) ma a immaginare un nuovo modo di viverla (da artista).
Poi, oltre venti anni dopo, le cose si unirono nell'idea di progetto della "finestra arredata".
Ma chi dev'essere, o meglio come dev'essere, quella persona al davanzale che rende viva una finestra?
I morosi sono coloro che "indugiano ritardando nell'adempimento di una prestazione dovuta" (Treccani / Vocabolario on line), ma sono anche contemporaneamente, soprattutto e certamente, gli amorosi che amoreggiano, se non con qualcuno in/direttamente con la vita che fiorisce profumata. In attesa di tornare presto, ad abbracciarci tutti.
Come si progetta un abbraccio?»
- Matteo Pirola