WELCOME TO THE POST-ANALOG CONDITION*

a cura di Studio Fludd

Axel Vervoordt, mostre a Palazzo Fortuny, Venezia 2007-2017

— 10 Jun, 2020 —
Progetti

- i protagonisti del mondo del design rintracciano nel passato un progetto attraverso cui guardare il presente -

credit Caterina Gabelli
credit Caterina Gabelli

Studio Fludd (ispirato da Robert Fludd, alchimista vissuto tra Cinquecento e Seicento) è stato fondato a Venezia nel 2008 da Matteo Baratto, Caterina Gabelli e Sara Maragotto e si occupa di ricerca visiva e concettuale traducendola in progetti di set design e styling

Sara: «Nel 2007 il museo di Palazzo Fortuny – già casa del geniale stilista, scenografo, designer Mariano Fortuny – inaugura un rapporto decennale con il collezionista, antiquario e curatore belga Axel Vervoordt. 


ARTEMPO (2007) fu una folgorazione: una mostra lussureggiante e senza didascalie. Oggetto dell’indagine erano le manifestazioni del rapporto tra arte e tempo – senza distinzioni d’epoca, luogo, linguaggio o intenti. I salotti, l’atelier, la biblioteca di Fortuny erano l’organismo con cui tessere insieme arti decorative, archeologia, moderno e contemporaneo e installazioni site specific


Le mostre successive sono diventate un confortante appuntamento, un modello metodologico del tema enciclopedico / collezionistico / archivistico, che ha visto una rinnovata esplosione nell’ultimo decennio. La curatela di Vervoordt ha definito un contraddittorio stile wabi-sabi veneziano, celebrazione della complessità, della vaghezza e della centralità dell’intuizione, tema dell’ultima mostra del 2017.»


Caterina: «Quel decennio di Palazzo Fortuny è stato un esempio della miscellanea visiva cui aspiriamo nei nostri progetti. Abbiamo incontrato una dimostrazione tangibile che opere d’arte e manufatti artigianali, tenuti insieme dal tessuto connettivo della bellezza, parlano lo stesso linguaggio.


Ci ha condizionato molto l’idea di presentare opere d’arte incomplete o non propriamente finite. In esse il gesto del creare diventa ancora più evidente e l’opera appare sospesa tra un grado di purezza assoluta e la fragilità del manufatto.


Muovendoci in bilico tra diverse discipline, abbiamo attribuito spesso alle fasi intermedie dei nostri lavori un traguardo più sincero rispetto al risultato finale. Negli anni abbiamo imparato che sono queste zone grigie e indistinte per noi le più preziose.»


Exhibitions view:

ARTEMPO — When Time Becomes Art, 2007

IN-FINITUM, 2009

TRA. Edge of Becoming, 2011

PROPORTIO, 2015

INTUITION, 2017


- Caterina Gabelli e Sara Maragotto



credit Caterina Gabelli
credit Caterina Gabelli
credit Caterina Gabelli
credit Caterina Gabelli
credit Caterina Gabelli
credit Caterina Gabelli
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