WELCOME TO THE POST-ANALOG CONDITION*

a cura di Davide Fabio Colaci

Andrea Branzi, Animali Domestici, 1985, Zabro

— 18 Jun, 2020 —
Progetti
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-   i protagonisti del mondo del design rintracciano nel passato un progetto attraverso cui guardare il presente   -

Davide Fabio Colaci, architetto e phd, è professore di progettazione di Architettura degli Interni presso il Politecnico di Milano e docente del Master di Interior Design presso NABA. Nel 2012 fonda il suo studio di progettazione con l’obiettivo di indagare gli spazi e le forme della contemporaneità, svolgendo anche attività critica e di scrittura.

«Molte volte il design è in grado di inserirsi in un pensiero più ampio sulla condizione dell'uomo, producendo oggetti che ancora oggi riescono ad aprire un contraddittorio sul valore antropologico della nostra cultura del progetto. Gli animali domestici di Andrea Branzi, prodotti da Zabro verso la metà degli anni ottanta, fanno sicuramente parte di questa famiglia. Sono una serie di sedute dalle basi grigie e sorde innestate con dei rami e tronchi di betulla, veri e propri segmenti di natura unici ed irripetibili che forniscono una dimensione quasi sacra all'oggetto. Il loro linguaggio primitivo, ma estremamente ricercato, è capace di rompere l' autoreferenzialità del design spostando l'attenzione sul legame culturale e affettivo tra l'uomo e i suoi oggetti instaurando un rapporto di amore e di ambiguità con il loro spazio domestico. Legame che in quegli anni, come oggi, non poteva più essere alimentato da certezze e omologazione ma da una nuova civiltà domestica in grado di riformare se stessa. Se è vero che il segno più evidente della contemporaneità è quello di essere critici verso la contemporaneità stessa, gli animali domestici hanno origine nell'impossibilità di distinguere passato e presente, archetipo e riproduzione, anticipando quel futuro che vede tra natura ed esistenza umana una crasi che va oltre i limiti oggettuali del design. Queste sedute sembrano l'avamposto di un mondo di cui spesso ignoriamo i confini e ci dichiarano come il rapporto tra uomo e natura non è solo un problema scientifico ma è sempre più di carattere culturale, antropologico.»


- Davide Fabio Colaci

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