WELCOME TO THE POST-ANALOG CONDITION*

a cura di Paolo Dell’Elce

Ezio Manzini e Francois Jégou, Quotidiano Sostenibile - Scenari di Vita Urbana, Edizioni Ambiente, 2003

— 06 May, 2020 —
Libri

- i protagonisti del mondo del design rintracciano nei libri degli spunti attraverso cui guardare il presente -

Paolo Dell’Elce (1983) è un designer industriale specializzato in arredo, illuminazione e prodotto; i suoi lavori hanno ricevuto premi e sono stati esposti presso numerose istituzioni. È stato per quattro anni direttore creativo di Danese e dal 2015 è responsabile del design presso lo studio di David Chipperfield di Milano - di cui è associato.

«L’attuale scenario di emergenza ci porta a riflettere sul ruolo che il design e la cultura del progetto possono assumere rispetto a problematiche di respiro globale. L’opera intellettuale di Ezio Manzini penso possa essere ritenuta una delle più alte espressioni di tale impegno su scala globale.


Quotidiano Sostenibile - Scenari di Vita Urbana (Edizioni Ambiente, Milano 2003) è uno dei testi di questo autore che a mio avviso meglio ne sintetizza la visione. Il libro è il catalogo di una mostra a cura di Ezio Manzini e Francois Jégou, realizzata dalla Triennale di Milano in occasione della XX Esposizione Internazionale del 2003, dal tema “La Memoria e il Futuro”. Le idee in esso contenute a quasi venti anni di distanza conservano una componente innovativa sorprendente e meritano decisamente una rivalutazione.


Il progetto consiste in un programma di iniziative sul tema del design per la sostenibilità ambientale e sociale. Gli autori propongono degli scenari di vita possibili e alternative praticabili per la rigenerazione della qualità dei contesti fisici e sociali. Vengono delineati degli strumenti concreti per la transizione verso un futuro sostenibile, promuovendo nuovi modelli di sviluppo e idee di benessere alternative. Il testo evidenzia come una società sostenibile sia raggiungibile solo mettendo in discussione i paradigmi economici e culturali dominanti, spostando il centro dell’interesse dalle cose ai risultati. Viene introdotto il concetto di “discontinuità sistemica” da una società basata sulla crescita della produzione del consumi materiali ad una società capace di svilupparsi diminuendoli, caratterizzata da una nuova lentezza e dal recupero del tempo contemplativo.



Forse finalmente i tempi sono maturi per cominciare a ragionare in questi termini?»


- Paolo Dell’Elce