- i protagonisti del mondo del design rintracciano nel passato un progetto attraverso cui guardare il presente -
From outer Space è l’iniziativa multidisciplinare attraverso la quale Anna Paola Buonanno e Piergiorgio Italiano firmano la loro pratica collaborativa, volta a esplorare le implicazioni economiche e sociali del progetto dello spazio. From outer Space progetta interni, installazioni, oggetti e interfacce, in ambienti fisici e digitali, adoperando linguaggi e strumenti mutuati dall’architettura, dal design, dalle arti visive. Parallelamente alla pratica progettuale, Anna Paola e Piergiorgio hanno svolto attività di ricerca e didattica presso IAAD Bologna, IED Torino, Politecnico di Milano e NABA Milano.
«Una singola particella dal diametro di 50—200 nanometri è stata capace di sconvolgere il nostro mondo, le sue dinamiche, gli equilibri sociali ed economici su cui l'abbiamo fondato. Mentre ci affidiamo ciecamente alla scienza, in questo clima di incertezza, dubbi e pensieri si accumulano.
Probabilmente non ci attende un futuro migliore. La pandemia non livellerà le classi sociali, non libererà gli animali nelle città, non ci saranno delfini nei porti e l'acqua dei canali di Venezia tornerà opaca. Nessuna decrescita felice, nessun ritorno ai borghi.
Avremo ancora bisogno, forse più di prima, della produzione industriale, delle reti di dati, degli aeroporti. Ritroveremo i gesti persi con il tempo? Riscopriremo gentilezza verso il prossimo e verso il mondo che ci ospita? L’esperienza della quarantena, durante la quale abbiamo osservato il mondo esterno attraverso i pixel di uno schermo, produrrà una bulimia tecnologica? O reagiremo a questo sovradosaggio digitale sviluppando un nuovo lessico ambientale?
Nella proposta di concorso per la Nuova Università di Firenze, delineata dal Gruppo 9999 nel 1971, una foresta di alberi imponenti ispirata al Sequoia National Park invade la città rinascimentale. Un sistema di controllo climatico regola la temperatura all’interno della foresta, meccanismi computerizzati supportano le attività educative e di ricerca del nuovo polo universitario, l’uomo – nudo, finalmente emancipato da regole e sovrastrutture – è parte integrante della natura, mentre tracce architettoniche della vecchia civiltà antropocentrica sono fagocitate dalla vegetazione.
Giorgio Birelli, Carlo Caldini, Fabrizio Fiumi e Paolo Galli aspirano a un mondo in cui tecnologia e ambiente sono in perfetto equilibrio, in una consapevole sintesi tra artificio e natura, dove “L’uomo è ormai libero. Non deve più dimostrare di avere diritto alla vita. La tecnologia gli ha permesso di controllare l’ambiente e di rendere invisibili tutti quei congegni che si sono accumulati nella storia della nostra civiltà sotto il nome di architettura. La tecnologia non è più contro la natura”.
Una visione utopica nella quale non facciamo fatica a rifugiarci per trovare un bagliore di speranza.»
“RILASSATEVI. Immensi cicli energetici sostengono la nostra vita in una sottilissima pellicola della terra.” Gruppo 9999
