- i protagonisti del mondo del design rintracciano nel passato un progetto attraverso cui guardare il presente -
Pretziada è un duo creativo, formato da Ivano Atzori e Kyre Chenven, situato in Sardegna. Il loro approccio interdisciplinare guarda al contemporaneo nel pieno rispetto dell’eredità tradizionale e dell’artigianalità, in una contaminazione di riferimenti e rimandi. I due lavorano come traduttori culturali scrivendo e fotografando, mentre la ricerca e la narrazione rimangono il cuore della loro pratica.
«My present bewilderments are a new territory that make me doubt I have ever really been lost before.»
- Marilynne Robinson, Gilead
«In questo momento, un numero sbalorditivo di opere d’arte sembra misteriosamente premonitore. Forse il mondo è sempre stato come quello che è ora e solo noi eravamo troppo distratti per accorgercene. “Solo noi”, ovviamente, è un’osservazione limitata da un punto di vista limitato. Non è sorprendente per una giornalista in Afghanistan, per esempio, che il mondo sia turbolento e che lei non abbia un libero agire. Dev’essere che la maggior parte degli esseri umani ha capito questa condizione meglio di come abbia mai fatto io, ma anche per la gran parte delle persone che conosco, con cui mi confronto e con cui interagisco da vicino, è diventato ovvio solo recentemente.
Ora, improvvisamente, una miriade di film, poemi, opere d’arte e cronache del passato appaiano profetiche e scioccanti per il modo in cui rispecchiano così dettagliatamente il nostro stato mentale attuale. Wesley Morris scrive quanto è stato divertente guardare il film Contagion, finché non lo è stato improvvisamente più, precisamente nel momento in cui un personaggio dice: “No, tua moglie non sta reagendo in maniera eccessiva. E smetti di toccarti la faccia.” Continuiamo a stupirci delle similitudini tra l’arte e la quotidianità che ora viviamo. L’arte ha sempre avuto il compito di guardare sotto i sassi della nostra vita felice in cerca di tutti gli insetti scomodi che si agitano al di sotto. Ma prima era un esercizio mentale, ora è una serie di problemi che affrontiamo che non può più essere messa in disparte.
Martin Hägglund sostiene in maniera concisa che qualcosa, per poter essere prezioso, debba essere radicalmente fragile. E questo nuovo presente altro non è che un rivelatore di ciò che di radicalmente fragile c’è nelle nostre vite, e di cosa vale la pena salvare.
Qui in Sardegna siamo circondati da antichi muri di pietra. Ci svegliamo al mattino e li osserviamo ergersi pazientemente. In questi giorni la resilienza e la costanza della natura sembrano essere sia un dono sia una pura crudeltà. Ma questi muri di pietra parlano dell’impegno umano e della pazienza della Terra. Sarà difficile immaginare i nostri sogni e programmi, le persone che amiamo, i nostri progetti “iconici” come nati dalla polvere e che in polvere torneranno. Ma in realtà è questo il vero dono che la vita ci regala: la nostra mortalità, la nostra impressionante fragilità, la nostra capacità di esistere meramente in questo momento, ora, qui, ovunque, tutti connessi.»