- i protagonisti del mondo del design rintracciano nel passato un progetto attraverso cui guardare il presente -

Paolo Ulian (1961), subito dopo il diploma in design industriale, inizia a lavorare con Enzo Mari. Durante la sua carriera tra Milano e la Toscana partecipa a numerose mostre e collabora con grandi aziende italiane. Nel 2000 vince la prima edizione del Design Report del Salone satellite.
« In questi giorni di distanza da tutto e da tutti ho incontrato il valore del tempo. Il tempo per fermarmi a riflettere, per sistemare cose lasciate indietro da anni e anche il tempo per coltivare un piccolo orto, senza fretta. Gustando ogni istante come se fosse eterno. Non serve molto per vivere, non serve la moltitudine di cose che i grandi “persuasori” ci hanno fatto credere come indispensabili. Avere il giusto per vivere ti fa stare meglio, l’essenziale ti fa sentire vivo e senza pesi inutili. Così, pensando a quale progetto scegliere per descrivere questa nostra condizione attuale, non ho avuto dubbi: Autoprogettazione di Enzo Mari. Un progetto immateriale e assoluto. Costituito solo dal piccolo catalogo della mostra del 1973, in cui si presentava per la prima volta il progetto, e da una serie di disegni tecnici esecutivi, uno per ogni oggetto del catalogo. Esclusivamente pensiero, concetto puro, ma nello stesso tempo estremamente pratico: seguendo i disegni ciascuno di noi può costruire l’oggetto rappresentato nelle tavole di disegno esecutivo. Ma non è finita, i disegni venivano spediti a richiesta e gratuitamente, con la sola regola di ritornare al mittente suggerimenti e indicazioni su come ampliare, migliorare o rendere più facile la costruzione. I suggerimenti tornavano così a chi li aveva pensati. Tutti partecipavano. Progettazione orizzontale. Nessuno superiore agli altri. Viaggio comune.
Autoprogettazione é un un concetto colmo di verità, di purezza, un gesto rivoluzionario ancora oggi dopo cinquant’anni. Mette in discussione un intero sistema economico inutilmente super produttivo. Ne dichiara la sua immoralità e falsità e colloca di nuovo al centro i principi autentici e semplici che governano da sempre lo spirito umano.»


