WELCOME TO THE POST-ANALOG CONDITION*

a cura di Etaoin Shrdlu Studio

Tibor Kalman e Oliviero Toscani, Colors. A magazine about the rest of the world, 1991–1996

— 10 Jun, 2020 —
Progetti

-   i protagonisti del mondo del design rintracciano nel passato un progetto attraverso cui guardare il presente   -

Da sinistra: Colors Magazine, no. 2, 1992; Colors Magazine, no. 8, 1994; Colors Magazine, no. 1, 1991; Colors Magazine, no. 5, 1993; Colors Magazine no. 4, 1993; Colors Magazine no. 6, 1994; Colors Magazine no. 12, 1995
Da sinistra: Colors Magazine, no. 2, 1992; Colors Magazine, no. 8, 1994; Colors Magazine, no. 1, 1991; Colors Magazine, no. 5, 1993; Colors Magazine no. 4, 1993; Colors Magazine no. 6, 1994; Colors Magazine no. 12, 1995

Etaoin Shrdlu Studio (Edda Bracchi, Stefano Cremisini) è uno studio di progettazione grafica. Attraverso un approccio sintetico e sperimentale, basato sulla ricerca e sul linguaggio, ESS progetta per l’architettura, il design, l’arte e le iniziative culturali. ESS si occupa di editoria, allestimento e identità visiva.

«Nel 1991 nasce «Colors. Una rivista che parla del resto del mondo». I primi tredici numeri, ideati e progettati da Tibor Kalman (1949–1999) e Oliviero Toscani (1942, –), promuovono un linguaggio editoriale nuovo, rappresentando una piccola utopia progettuale. «Colors» è un magazine internazionale multiculturale rivolto a un pubblico giovane e per definizione permeabile. I numeri sono l’occasione per approfondire tematiche come razzismo, AIDS, riciclo, inquinamento, consumo, religione, ecologia.


Attraverso la contaminazione del linguaggio fotografico e di quello tipografico e di un rapporto tra testo e immagine efficace pur senza semplificazioni, «Colors» promuove una nuova consapevolezza culturale e la diversità come risorsa umana fondamentale. Il carattere sperimentale di ogni numero rivela una grande libertà progettuale e l’intenzione di un’entropia capace di attivare la lettura del contenuto informativo, lasciando ampio spazio alla riflessione e all’immaginario visivo. Il no. 7 – AIDS, in particolare, racconta i pregiudizi, i miti e le modalità di trasmissione del virus, provando a fare chiarezza sul rischio di contagio ma anche sui rischi degli stereotipi.

Per Tibor Kalman — “perverse optimist” e Editor in Chief della rivista — «Colors» è stata una piattaforma temporanea, una sorta di TAZ (Temporary Autonomous Zone, Hakim Bey), come ha scritto Rick Poynor nella sua monografia.»


- Etaoin Shrdlu Studio

Colors Magazine, no. 7, 1994
Colors Magazine, no. 7, 1994
Colors Magazine, no. 7, 1994
Colors Magazine, no. 7, 1994
Colors Magazine, no. 4, 1993
Colors Magazine, no. 4, 1993
Colors Magazine, no. 6, 1994
Colors Magazine, no. 6, 1994